La tradizione dei Grand Tour.
A partire dal XVI secolo, il Grand Tour era concepito come un viaggio di formazione, una tappa fondamentale per la definizione della personalità e l’arricchimento culturale dei giovani europei. Dapprima gli aristocratici, poi ben presto poeti, artisti, collezionisti e romanzieri intrapresero il Grand Tour alla ricerca dei resti delle antiche civiltà greca e romana, la cui progressiva scoperta aveva negli anni allungato il percorso effettuato durante un tipico Tour, fino a raggiungere il Regno delle due Sicilie. Il viaggio era caratterizzato dall’avventuroso attraversamento di luoghi sconosciuti e misteriosi, percepiti come remotissimi, pittoreschi, esotici e selvaggi. Quanto alcuni di questi viaggiatori ci hanno trasmesso dei loro viaggi – diari (Norman Douglas, Alexandre Dumas), disegni o dipinti (Willem Schellinks, Edward Lear) – era un insieme di vissuto, di ricordi, di aspettative confermate o tradite, di stereotipi riconsiderati, di scoperte, di reinterpretazioni, di visioni personali.
Progetto Designing Grand Tour.
Sulle orme di quei viaggiatori Studiocharlie e Emilio Salvatore Leo hanno pensato di dar vita al Progetto Designing Grand Tour, la cui prima parte si è svolta dall’8 al 13 settembre 2016 in Calabria. Avendo come sede logistica, progettuale e base di partenza il Lanificio Leo, a Soveria Mannelli (Catanzaro), il Tour ha fatto tappa a Soriano, Vibo Valentia, Casignana, alla fiumara La Verde, Stilo, Rossano, Sibari e in Sila. È stato insieme un viaggio e il racconto della nascita di un processo creativo, una base esperienziale che ha accomunato diverse identità produttive, progettuali, culturali.
Un progetto in divenire in cui il viaggio ha scandito il tempo di idee che prendono forma progressivamente, che si arricchiscono, si modificano, si definiscono lungo il percorso. Il viaggio è stato lo strumento reale e insieme la metafora del confronto e del collegamento tra luoghi diversi e tra personalità diverse; l’esperienza comune dalla quale partire per esprimere progettualità differenti.
I designer Sigrid Calon, Laura Daza, Giulio Iacchetti, Emilio Salvatore Leo, Kensaku Oshiro, Studiocharlie, Victor Vasilev partendo da Soveria Mannelli (Catanzaro), accompagnati da Ginevra Gaglianese, una storica dell’arte che conosce bene la regione e ne ha raccontato la storia e il modo in cui la Calabria è stata percepita nel corso del tempo da altri viaggiatori, hanno visitato alcuni dei luoghi più suggestivi della regione.
Da questi luoghi, dall’esperienza comune i designer hanno tratto l’ispirazione necessaria per dar vita a 7 arazzi contemporanei tessuti da Torri Lana 1885, protagonista di un’altra tappa fondamentale del viaggio: l’incontro a Gandino, tenutosi in novembre, presso la sede dell’azienda.
Un momento in cui le idee si sono trasformate in tessuto; sono uscite dai telai per poi evolversi ulteriormente grazie al punto di vista di designer, produttori e tecnici.
Gli arazzi sono prodotti da Torri Lana 1885 e rifiniti e confezionati da Lanificio Leo, a voler sottolineare che l’Italia della manifattura di patrimonio può essere intesa come un’unica grande fabbrica con un potente motore immateriale di valori e un corpo sparso dei saperi in tutto il territorio nazionale.
Designing Grand Tour è quindi un’esperienza estetica, culturale, progettuale che viene raccontata nel suo formarsi, in divenire. Il progetto è stato perciò liberato dalla necessità di segretezza che solitamente accompagna le fasi iniziali dell’ideazione di un oggetto e se ne racconta l’intera genesi attraverso un diario di viaggio (condiviso online attraverso Frizzifrizzi, media partner) scritto progressivamente, fatto di racconti, immagini, disegni, pensieri e schizzi dei designer partecipanti.
A conclusione dell’intero percorso, verrà pubblicato, a cura di Rubbettino editore, partner produttivo del progetto insieme a Lanificio Leo e Torri Lana 1885, un libro/diario di viaggio, che mostrerà i progetti finali e riunirà anche tutti i materiali raccolti e realizzati dai designer: testi, immagini, appunti, disegni, fotografie. Accompagnando gli arazzi, diverrà parte integrante dell’oggetto finale e non una semplice pubblicazione che racconta il progetto.
Gli arazzi vengono presentati al pubblico durante le giornate della Milano Design Week 2017.
Oltre ai designer e al Lanificio Leo, gli altri “compagni di viaggio” sono: il lanificio Torri Lana 1885, di Gandino (Bergamo), la casa editrice Rubbettino di Soveria Mannelli (Catanzaro), la fotografa Sara Ferraro, che ha documentato il viaggio, Ginevra Gaglianese, storico/archeologo che ha accompagnato i progettisti alla scoperta di alcuni luoghi significativi, Gianluca Seta che si occuperà della progettazione del libro/diario, Alessandro Fonte e Shawnette Poe, che hanno il compito di progettare l’allestimento della mostra che racconterà questa esperienza e due aziende storiche della Calabria: Amarelli e Callipo, in qualità di imprese partner, che hanno una chiave di interpretazione delle realtà produttive e dei saperi immateriali dei territori visitati, il magazine online Frizzifrizzi, che, attraverso Francesca Arcuri, racconta il viaggio ed il progetto e sarà l’editor del libro/diario che raccoglierà l’esperienza. Infine Simet, che ha messo a disposizione il bus dedicato con cui sono stati percorsi i 1200 indimenticabili chilometri attraverso la regione, e Sirianni che ha realizzato il prototipo della struttura dell’arazzo zero e che svilupperà le strutture definitive per i sette arazzi.